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Chiara Zontini

Chiara Zontini

"Nell’autunno del 1974 sono stata assunta come insegnate alla scuola materna di Storo che guarda caso è intitolata ad Isidora Cima, la figlia prematuramente scomparsa del dottor Felice Cima il quale aveva lasciato una donazione per costruirla nuova."

Mi chiamo Chiara Zontini. Sono nata a Storo nel 1953. Ho trovato lavoro alla Sigma perché conoscevo il dottor Enrico Casotti che lavorava per la ditta Sigma nella cava di Cavalese e che era amico di famiglia. Quando per lavoro era in zona veniva a mangiare a casa nostra perché non amava i ristoranti. In quel periodo ero andata Brescia a fare la baby-sitter perché mi ero diplomata a diciassette anni, ma alla scuola materna di Storo non mi avevano presa. Mio papà era preoccupato del fatto che andassi a stare a Brescia così giovane, perché lui lo vedeva pericoloso in quegli anni e avrebbe preferito che rimanessi nel paese. Allora il dottor Casotti mi ha offerto il lavoro nell’ufficio della Sigma e per questo ho dovuto fare la patente e ho preso lezioni private per imparare a scrivere a macchina.
Quindi sono stata assunta come impiegata nel novembre del 1972. Ero addetta alle buste paga e mi occupavo solo della parte amministrativa. Non avevo perciò nessun contatto con gli altri lavoratori dello stabilimento, né con i minatori. L’unica cosa un po’ particolare che facevo i primi tempi era quella di andare alla famiglia cooperativa di Storo a fare la spesa per la mensa: il cuoco mi mandava giù la lista e poi la spesa saliva con la teleferica.
Le paghe le facevo in base a dei “rapportini” che il direttore, “il capo” come lo chiamavamo, il signor Quarenghi mi portava dove c’erano le ore fatte da ciascun operaio. Niente era computerizzato e tutto si faceva a mano sui foglietti. Le buste poi venivano distribuite dal signor Quarenghi agli operai.
In ufficio eravamo in due io il signor Dino Bernardi. Poi per un certo periodo è venuta anche un’altra impiegata per la Condel che occupava gli spazi della Sigma. Con lei mi ricordo che si chiamava spesso la sede di Milano per chiarimenti. La Condel produceva condensatori, era una ditta meccanica e occupava i capannoni in fondo all’area dallo stabilimento, mentre davanti c’erano gli operai che lavoravano al barite.
Ho lavorato dal 1972 fino all’agosto del 1974 perché nell’autunno poi sono stata assunta come insegnate alla scuola materna di Storo che guarda caso è intitolata ad Isidora Cima, la figlia prematuramente scomparsa del dottor Felice Cima il quale aveva lasciato una donazione per costruirla nuova. Proprio l’anno scorso, abbiamo festeggiato i cinquant’anni della costruzione e alla festa sono venuti anche dei nipoti del dottor Cima.
Mi ricordo che spesso quando venivo a lavorare davo dei passaggi in macchina alle cernitrici di Storo che venivano a lavare la barite perché avevamo lo stesso orario.
Quando nel 1974 mi hanno chiamato a lavorare a scuola, perché avevo fatto domanda, un po’ mi dispiaceva lasciare il lavoro alla Sigma, anche perché guadagnavo di più come impiegata e poi mi trovavo molto bene in ufficio. Però alla fine ho scelto il lavoro per il quale mi ero diplomata e ho fatto la maestra fino all’anno scorso quando sono andata in pensione. Mi ricordo che alla Sigma guadagnavo 120.000 lire e come maestra ne guadagnavo 100.000.
           
Intervista raccolta a Lodrone il 6 marzo 2013.

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