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Maria Teresa Sozzi "Marésa"

Maria Teresa Sozzi "Marésa"

"I miei genitori si sono trasferiti a Darzo dalla Toscana perché qui c'era il lavoro delle miniere. Quando sono venuta a vivere qui avevo diciotto anni e lasciare le mia amicizie laggiù è stato triste."

Mi chiamo Maria Teresa Sozzi, ma tutti mi chiamano "Marésa". Sono nata nel 1927 a Castro San Martino nel comune di Firenzuola in provincia di Firenze. Sono stata sposata con Francesco Cominotti ma adesso sono vedova e ho avuto cinque figli.
Mia mamma, Domenica Beltrami, era di Darzo e aveva conosciuto mio papà, Liberato Sozzi, quando è venuto in Trentino a fare il militare, penso durante la Prima guerra mondiale, ma non lo so di preciso. Poi si sono sposati e sono andati a vivere in Toscana. Lì i miei genitori hanno vissuto degli anni. Poi un anno durante le vacanze di Natale sono venuti a Darzo per le feste e la famiglia di mia mamma, ma in realtà tutto il paese perché qui sono tutti parenti, li hanno convinti a trasferirsi a vivere qui, forse anche perché, mio papà in Toscana faceva il muratore, di lavoro lì negli anni del dopo guerra 1945-46 non ce n’era molto. Nel frattempo mia sorella maggiore Carla Sozzi che è del 1920, era già qui perché era sposata con Eugenio Biagioni che dalla Toscana era venuto qui a lavorare per la ditta Corna Pellegrini.
Inizialmente siamo andati a vivere a casa del fratello di mia mamma Emanuele Beltrami che ha introdotto mio papà a lavorare per la ditta Corna Pellegrini. Quando sono venuta a vivere a Darzo avevo diciotto anni e lasciare le mia amicizie laggiù è stato triste. Avevo anche un po’ di morosino. Per il viaggio di trasferimento era venuto giù mio zio Emanuele con il camion e io avrei dovuto stare seduta dietro con la roba, ma quando hanno visto che avevo gli occhi rossi mi hanno fatto stare davanti. L’impatto con Darzo è stato brutto.
Dopo circa un anno ho cominciato a lavorare anch’io per la ditta Corna Pellegrini come cernitrice. Separavo la barite in base al colore: bianca, nera, rosa…poi dopo due anni e mezzo mi sono spostata e sono rimasta a casa. Ho avuto cinque figli e nessuno di loro ha lavorato per le ditte minerarie.

Mio papà si chiamava Liberato Sozzi era originario di Castro San Martino di Firenzuola in Toscana. Dal 1945-46 ha lavorato nello stabilimento della ditta Corna Pellegrini fino alla pensione. Nello stabilimento faceva un po’ di tutto non saprei dire di preciso.

Mio marito di chiamava Francesco Cominotti ed era nato nel 1921. È deceduto a causa della silicosi nel 2001. Ha lavorato per la ditta Corna Pellegrini come mugnaio nello stabilimento e insaccava anche la barite. Quando gli hanno dato al maschera era già pieno di polvere nei polmoni. Poi dopo il lavoro andava anche in campagna segare e così, perché avevamo cinque figli. Negli ultimi anni in cui ha lavorato lo hanno spostato alla teleferica perché non respirava più.

Intervista effettuata a Darzo nel dicembre del 2010.

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Dove sono le Miniere di Darzo

Darzo è un paesino di circa 750 abitanti, frazione di Storo, vicino al Lago di Garda e alle sponde del Lago d'Idro.

Si trova in Valle del Chiese in Trentino, a metà strada tra Brescia e Madonna di Campiglio.

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